Secondo Roberto Callioni, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), questo fenomeno rischia di sgretolare la categoria: "Siamo in troppi, c'è un eccesso di offerta…alcuni studi privati stanno già chiudendo, e siamo solo all'inizio. La proiezione per i prossimi anni è spaventosa. Con l'entrata in vigore della direttiva europea sulla libera circolazione dei professionisti, arriveranno molti laureati in odontoiatria da altri Paesi. Senza contare i ragazzi italiani che si laureano all'estero, dove i test di ingresso alle facoltà sono più semplici che da noi….le tariffe in Italia si stanno abbassando ma credo che dipenda soprattutto dalla contingente crisi economica che sta attraversando il Paese” .
Vediamo ora quali sono, sempre secondo Callioni,
le speranze: “…che ciò non comporti un livellamento al ribasso anche della qualità delle prestazioni; questo è un rischio assolutamente da evitare"
i rimedi: “…chiudere l'accesso per qualche anno alla facoltà di Odontoiatria. Ma è una soluzione impraticabile, anticostituzionale. Quello che si può fare è almeno rendere più severa l'iscrizione all'Albo degli stranieri…”
il futuro: “…poco roseo per gli aspiranti appartenenti alla categoria. …forse scoraggerei un giovane che volesse intraprendere la professione, senza alle spalle uno studio avviato".