In sostanza è un parere tecnico scritto richiesto dal Magistrato all’odontoiatra che, dopo aver prestato giuramento, effettua le indagini cliniche e strumentali ritenute necessarie e risponde ai quesiti posti dal Magistrato, sempre che non siano indaginose e/o pericolose per colui che si sottopone a visita (periziando).
In ambito penale tale parere viene definito “Perizia”.
Il parere espresso dal Consulente o dal Perito, sotto forma di risposta ai quesiti non è vincolante per il Magistrato che lo può accettare, in tutto o in parte, ovvero lo può respingere, motivando il dissenzo.
Le parti in causa sono generalmente due: l’attore (il danneggiato) e il convenuto (colui che ha commesso il fatto illecito), quasi sempre rappresentato, in responsabilità civile, dalla Compagnia Assicurativa.
Entrambi possono nominare dei loro consulenti (Consulente Tecnico di Parte o C.T.P.)