Ogni magistrato può personalizzare la propria richiesta di parere tecnico mediante la formulazione di quesiti più o meno particolari.
Segnaliamo, di seguito, alcuni tra i più frequenti:
1) la descrizione dello stato del paziente anteriormente all'inizio del rapporto con il professionista, con accurata illustrazione delle patologie preesistenti;
2) tipo, natura e durata degli interventi posti in essere dal professionista;
3) valutazione degli stessi, sia sotto il profilo della loro adeguatezza in astratto, sia sotto il profilo delle modalità di loro esecuzione, secondo i parametri della diligenza, perizia, prudenza e conformità alle regole della migliore tecnica;
4) conseguenze derivate al paziente da eventuali colpe del professionista: in particolare, aggravamento della situazione pre-esistente, determinazione di patologie iatrogene, eventuale inutilità degli interventi posti in essere;
5) emendabilità o meno delle situazioni createsi ed eventuali spese preventivabili per interventi futuri; congruità di eventuali spese sostenute per emendare le patologie iatrogene;
6) stima dell'adeguatezza o meno (in conformità a quanto solitamente praticato sul mercato) delle parcelle esposte dal professionista;
7) valutazione in termini percentuali del danno biologico di esclusiva derivazione iatrogena;
8) durata dell'eventuale inabilità temporanea, per le terapie incongrue e/o quelle da eseguire.